Quando si parla di progettazione dell’efficientamento energetico degli edifici, ci si pone l’obbiettivo di ottenere un miglioramento nelle prestazioni energetiche degli stessi.
In un paese come l’Italia dove gran parte dell’edificato è stato costruito prima che i criteri di efficienza energetica fossero una necessità cogente del progetto delle costruzioni, oggi l’obbiettivo dell’efficienza energetica riveste una particolare valenza strategica, infatti per un paese con scarse risorse energetiche e che ha peraltro ormai da tempo dismesso gli impianti nucleari di produzione di energia, il risparmio energetico è un’esigenza anche nell’ottica geo politica, come hanno ampiamente dimostrato i recenti eventi bellici in Ucraina.
Mentre per la progettazione delle nuove costruzioni l’efficienza energetica è un obbiettivo progettuale chiaramente indicato dalle normative vigente, con alcune tecniche ormai di grande diffusione, nella progettazione della ristrutturazione, grazie anche alle regole meno stringenti, molto spesso gli obbiettivi di efficienza energetica vengono posti in secondo piano rispetto ad altre esigenze.
Per quanto riguarda gli interventi specifici di efficientamento energetico, realizzati in maniera indipendente da altre opere di ristrutturazione, il mercato recentemente, grazie all’incentivazione fiscale, hanno avuto un notevole impulso, che ha portato il tema al centro del dibattito tecnico in primis e conseguentemente politico.
Nella progettazione dell’efficientamento energetici degli edifici l’approccio da perseguire è quello che di avere un edificio che “consumi” poca energia, l’energia necessaria è preferibile produrla con macchine ad alto rendimento e tali macchine per quanto possibile dovrebbero essere alimentate da energia rinnovabile.
Ovviamente il processo di progettazione dell’efficientamento energetico, non può prescindere dalle leggi della fisica, e in particolare dalle leggi della termodinamica, peraltro le moderne teorie sull’efficienza energetica non prendono in esame solamente il prodotto finito “edificio” ma anche l’energia consumata per la produzione dei componenti dello stesso, questo per dire che una progettazione oculata non deve guardare solo ai vantaggi di un determinato intervento di efficientamento, ma anche ai relativi costi, sia in termini energetici di produzione che in termini meramente economici, in modo da poter valutare i benefici ottenibili e i costi da sostenere.